La Fondazione Palazzo Te ha inaugurato le celebrazioni del Cinquecentenario di questo luogo di meraviglia, scaturito da un’utopia artistica e politica destinata a cambiare la storia dell’architettura e della pittura, un luogo capace ancora oggi di ispirare sogni, visioni, creatività.
Nato dal genio di Giulio Romano e dall’ascesa di Federico II Gonzaga, due giovani uomini capaci di condensare nel loro impegno la gloria del passato e una grandezza da conquistare, Palazzo Te racconta un sogno fatto di trasformazioni, pace, eroismo ed erotismo, che ancora oggi affascina il pubblico di tutto il mondo.
In questo Palazzo-Wunderkammer l’omaggio all’Antico e la reverenza per il Gonzaga si intrecciano in uno spartito colto e raffinatissimo di rimandi letterari e mitologici, sapientemente pensati per provocare meraviglia. Due narrazioni spiccano sulle altre, dando vita a due opere immortali di Giulio Romano: la camera angolare con la Favola di Amore e Psiche, e quella dedicata alla Caduta dei Giganti, entrambe ormai entrate nell’immaginario visivo universale.
«Palazzo Te è una spettacolare macchina scenica e teatrale, composta da un sistema preciso di rimandi tra architettura, scultura, pittura, letteratura, mitologia, fantasia e scienza – commenta Stefano Baia Curioni, direttore di Palazzo Te –. Come se le arti assieme abbiano saputo sprigionare un luogo in cui ci si trasforma, proiettati in una dimensione fantastica, ancora più che arcaicamente mitica, in cui gli dèi sono o sembrano a portata di mano, nelle loro intimità, amori, avventure, battaglie, paure e vittorie. Illusione, gioco, utopia: Rabelais e Ficino, Ariosto e Raffaello, Aretino e Boiardo. Teatro estremo ed incompiuto».