Il soffitto della Camera di Amore e Psiche di Palazzo Te, affrescato da Giulio Romano e bottega tra il 1526 e il 1528 con la stupefacente interpretazione dell’omonima favola di Apuleio, torna a splendere dopo l’intervento di restauro conservativo.
Incluso nelle iniziative del Cinquecentenario e del più ampio progetto di conservazione di Palazzo Te, l’intervento si è svolto in continuità con il precedente restauro conservativo del 1989 dell’Istituto Centrale per il Restauro e ha interessato diverse tipologie di superfici decorative: i dipinti a olio con le scene della storia di Amore e Psiche, la struttura cassettonata con elementi vegetali prevalentemente dipinti su una base di lamina dorata, il modellato in stucco arricchito con salamandre e figure femminili, e i dipinti murali ad affresco delle lunette sulle pareti perimetrali.
Il lavoro di tutela, oltre ad aver restituito splendore a una delle opere più significative di Giulio Romano, rappresenta anche un’importante occasione di studio e ricerca per gli esperti del settore, permettendo di approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche del Rinascimento e di sviluppare nuove metodologie per la conservazione dei beni culturali.
L’intervento si è concentrato soprattutto sulla conservazione dei materiali che compongono il soffitto – strutture, pitture e stucchi – per garantirne la stabilità e la durata nel tempo, e sulla pulitura approfondita delle superfici che ha permesso di restituire alla Volta la sua luminosità originaria, offrendo al pubblico una visione più nitida e intensa dell’opera.
I visitatori di Palazzo Te potranno ora ammirare la magnificenza e la raffinatezza delle decorazioni che raccontano la storia d’amore tra Amore e Psiche, così come immaginata dal genio creativo di Giulio Romano.